VENEZIA 76 : IL NOSTRO TEMPO (recensione di Rossella Pozza)

VENEZIA 76 : RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE SORRISO DIVERSO VENEZIA 2019

Estratto dalla cartella stampa 34. Settimana della Critica ( a Cura del Sindacato Critici Cinematografici Italiani)

IL NOSTRO TEMPO

di Veronica Spedicati. Italia, 2019. Col., 16’

 

Sceneggiatura: Francesca Guerriero, Giulia Magda Martinez, Sofia Petraroia, Veronica Spedicati. Fotografia: Jacopo Giordano Cottarelli. Montaggio: Luigi Caggiano. Musiche: Lillo Morreale. Suono: Chiara Santella. Scenografia: Cristina Di Giampietro. Costumi: Irene Trovato. Interpreti: Emanuela Minno, Franco Ferrante, Celeste Casciaro. Produzione: CSC Production.

 

Sinossi

Roberta è una bambina di nove anni che vuole godersi gli ultimi giorni d’estate in spiaggia a giocare con i suoi amici, suo padre Donato invece la costringe a rimanere a casa per aiutare con le faccende domestiche. La distanza tra i due sembra incolmabile, ma la scoperta che Donato è molto più fragile di quello che sembra, li porterà a restituire valore al loro tempo insieme.

 

Veronica Spedicati (1992) si laurea presso il Dams di Roma Tre con una tesi sperimentale sul Cinema realizzato dalle persone sorde e nel 2013 vince una borsa di studio presso il dipartimento Remap della UCLA di Los Angeles. Nel 2015 gira il documentario La prima, incentrato sulla storia di una ragazza non udente. Dopo aver lavorato come videomaker e su diversi set come assistente alla regia, viene ammessa al triennio 2016-2018 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2018 il suo cortometraggio Il giorno della Patata viene selezionato in concorso al Festival di Roma nella sezione Alice nella Città

RECENSIONE :  Film delicato ed intimista che indaga sul rapporto tra padre e figlia adolescente in un contesto rurale dove le antiche usanze prevedono, da sempre, il lavoro minorile, senza mai averlo definito tale, e rapporti “ruvidi” tra genitori e figli, impostati sull’autoritarismo, fino a rasentare la brutalità. Mi ha riportato alla mente il film di esordio di Eleonora Danco, “N-Capace”, dove una delle anziane terracinesi intervistate dice : “…i figli se baceno all’addormita” . I figli, cioè, vengono baciati dai genitori solo quando dormono, per soddisfare la propria esigenza di amore verso la prole, ma in modo che non se ne accorgano, affinché il gesto di amore non venga scambiato per un gesto di debolezza e , quindi, di diminuita autoritarietà. Sembra proprio questo il tema di questo film: sciogliere nel genitore, programmaticamente e tradizionalmente autoritario, l’insopprimibile tenerezza verso i suoi figli.

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 7/10