VENEZIA 76 : THE PAINTED BIRD (recensione di Rossella Pozza)

THE PAINTED BIRD

VENEZIA 76 : RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA (2 settembre 2019 )

(credits e sinossi dal sito della Biennale)

THE PAINTED BIRD

Venezia 76 Concorso

Regia: Václav Marhoul
Produzione: Silver Screen (Václav Marhoul)
Durata: 169’
Lingua: esperanto slavo, ceco, russo, tedesco
Paesi: Repubblica Ceca, Ucraina, Slovacchia
Interpreti: Petr Kotlár, Udo Kier, Lech Dyblik, Jitka Čvančarová, Stellan Skarsgård, Harvey Keitel, Julian Sands, Barry Pepper, Aleksey Kravchenko
Sceneggiatura: Václav Marhoul
Fotografia: Vladimir Smutny
Montaggio: Ludek Hudec
Scenografia: Jan Vlasak
Costumi: Helena Rovna
Suono: Pavel Rejholec
Effetti visivi: Viktor Müller
Note: 14+

SINOSSI

Sinossi

Tratto dal famoso romanzo di Jerzy Kosinski, The Painted Bird è una pellicola 35mm girata in bianco e nero, una meticolosa evocazione della selvaggia, primitiva Europa dell’Est alla fine della sanguinosa Seconda guerra mondiale. Il film ripercorre il viaggio del Ragazzo, affidato dai genitori perseguitati a un’anziana madre adottiva. Presto, però, l’anziana donna viene a mancare e il Ragazzo rimane solo a vagare per le campagne e a spostarsi tra villaggi e fattorie. Nella sua lotta per la sopravvivenza, il Ragazzo è esposto all’atroce brutalità messa in atto dai superstiziosi contadini locali e assiste alla violenza inaudita dei soldati russi e tedeschi, efficienti e spietati. Al termine della guerra, il Ragazzo è cambiato, per sempre.

Commento del regista

COMMENTO DEL REGISTA

The Painted Bird non è un film di guerra e nemmeno un film sull’Olocausto. A mio vedere, è una storia senza tempo. La lotta tra le tenebre e la luce, tra il bene e il male e tra molti altri opposti. Questa storia ci obbliga a farci numerose domande scomode e a trovare da soli risposte spesso molto dolorose. Instilla dubbi profondi sullo scopo e sul destino della specie Homo sapiens, dubbi tanto dolorosi da farci aggrappare a qualsiasi spiraglio positivo. Solo nelle tenebre possiamo vedere la luce. Almeno questa è la mia lettura di The Painted Bird. Per me la speranza risplende attraverso tutti gli orrori possibili. Per ogni artista, trattare questi temi è una sfida: quasi una questione di vita o di morte.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Václav Marhoul – Silver Screen
Palace Lucerna, Vodickova 36
11000 – Prague 1, Czech Republic
Tel. + 420296236491
Fax + 420296236493
Mob. + 420602202811
info@silverscreen.cz

Silver screen

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Panahi Hengameh – Celluloid Dreams
2 rue Turgot
75009 – Paris France
Tel. + 33149700370
info@celluloid-dreams.com
http://www.celluloid-dreams.com

UFFICIO STAMPA: Charles McDonald – Charles McDonald Ltd. International Rescue
61B Rivington Street
EC2A3QQ – London, United Kingdom
Tel. +44 7785246377
charles@charlesmcdonald.co.uk

 

RECENSIONE : Se cominciate a vedere questo film dalla scena in cui un uccellino viene dipinto con vernice sulle ali (da cui il titolo) capirete subito che non e’ uno di quei film francesi nei quali, secondo Jacko van Doarmel, non succede mai nulla. Infatti in soli 5 minuti accadono cose del tutto inaspettate. L’uccellino con le ali dipinte, liberato, cerca di ricongiungersi allo stormo al quale apparteneva, ma viene subito attaccato, ed ucciso da tutti gli altri uccellini, che lo percepiscono, ora, come diverso, e quindi come una minaccia. L’uomo che aveva dipinto l’uccellino si impicca. Una donna che adesca i mariti viene picchiata e stuprata con un bottiglione di vetro da parte delle mogli cornificate. Ad un cavallo azzoppato viene spezzato il collo mediante impiccagione con traino da parte di altri due cavalli. Tutto in 5 minuti. Durerà quasi tre ore, ma non ci si annoia mai in questo film. In cui si assiste ad efferatezze atroci. Ma che fa apprezzare la determinazione, la forza, la resilienza, l’irriducibile istinto alla sopravvivenza di un ragazzino ebreo. Davvero notevole.

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 7,5/10