Il paradiso probabilmente (recensione di Luciana Burlin)

Il paradiso probabilmente

It Must Be Heaven

FRANCIA, CANADA – 2019

 

 

Viaggio in diverse località trovando parallelismi inaspettati con la Palestina.

 

            Recensione

Elia Suleiman crea una commedia surreale sul genere de “Un piccione seduto su un ramo” di Roy Andersson, ma dal sapore orientale. Il regista è anche il protagonista muto, in tutto il film dice una sola battuta, e stralunato del film, guarda fisso la telecamera senza stupirsi, è spettatore passivo dal suo balcone di Nazareth della prepotenza dei più forti, delle corse dei piccoli ladri inseguiti dalla polizia, del faticoso lavoro delle donne. Ma quando va a Parigi si accorge che, nonostante la polizia sia più tecnologicamente avanzata e le donne più eleganti, la violenza è la stessa anche nelle corse per accaparrarsi una sedia davanti alla fontana del parco. Dappertutto la gente sta perdendo la propria umanità, la guerra è nella quotidianità anche nei paesi in pace, a New York tutti portano un fucile sulle spalle per difendersi dall’altro che è sempre un nemico. E’ divertente la sequenza iniziale, è spietata ed intelligente l’analisi della società e dei luoghi comuni come la scena della sorpresa del tassista di avere un palestinese a bordo o quella del produttore che gli rifiuta il soggetto del film perché poco palestinese. Un film, che ha vinto il premio della critica a Cannes, sicuramente da vedere anche se i lunghi silenzi e le inquadrature fisse sul primissimo piano del protagonista sono un po’ dure da digerire.

   Luciana Burlin