LETTERA DA BORGO NUOVO di Matteo Di Fiore, recensione di Catello Masullo

CRITICO: CATELLO MASULLO

TULIPANI di SETA NERA 2023

 

 

LETTERA DA BORGO NUOVO di Matteo Di Fiore – voto 7

Matteo Di Fiore con il suo saggio di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia ci immerge nella realtà del quartiere Borgo Nuovo, a 9 km dal centro di Palermo, dove è nato e cresciuto. Una zona dormitorio, senza spazi ludici per i bambini, senza spazi di comunità, che produce, inevitabilmente senso di emarginazione, di distacco dalla comunità. In definitiva un senso di mancata inclusione. Il regista ci racconta con sincerità le memorie della sua infanzia, quando cercava di evadere dalla “prigione” di ghettizzazione sociale di Borgo Nuovo con la fantasia del bambino. Significative le frasi che pronuncia verso la madre: “Io immaginavo di avere le ali e di volare. Tu mi dicevi di non agitare le braccia, che ti girava la testa. Io smettevo di agitarle, ma la mia mente continuava a volare…”. Oppure quando racconta allo spettatore: “A chi mi chiedeva dove abitavo, dicevo che la mia casa cominciava dal salone e finiva in cima alla montagna… quello per me era Borgo Nuovo”. Il film denota una ragguardevole capacità di analisi sociologica ed antropologica ed una buona padronanza del mezzo espressivo, con un sapiente uso dei registri intimistici per rappresentare la realtà più vasta.