FERRARI recensione di Catello Masullo

FERRARI recensione di Catello Masullo

(credits e sinossi da https://www.labiennale.org/it/cinema/2023/venezia-80-concorso/ferrari)

FERRARI

Venezia 80 Concorso

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Regia: Michael Mann
Produzione: Moto Pictures
Durata: 130’
Lingua: Inglese
Paesi: Usa
Interpreti: Adam Driver, Penélope Cruz, Shailene Woodley, Sarah Gadon, Gabriel Leone, Jack O’Connell, Patrick Dempsey
Sceneggiatura: Troy Kennedy Martin
Fotografia: Erik Messerschmidt
Montaggio: Pietro Scalia
Scenografia: Maria Djurkovic
Costumi: Massimo Cantini Parrini
Musica: Daniel Pemberton
Suono: Andy Nelson, Tony Lamberti
Effetti visivi: MPC
Dal romanzo: Enzo Ferrari: The Man, The Cars, The Races, The Machine di Brock Yates

 

SINOSSI

È l’estate del 1957. Dietro lo spettacolo della Formula 1, l’ex pilota Enzo Ferrari è in crisi. Il fallimento incombe sull’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito da zero dieci anni prima. Il loro matrimonio si incrina con la perdita del loro unico figlio Dino. Ferrari lotta per riconoscerne un altro, avuto con Lina Lardi. Nel frattempo la passione dei suoi piloti per la vittoria li spinge al limite quando si lanciano nella pericolosa corsa che attraversa tutta l’Italia: la Mille Miglia.

COMMENTO DEL REGISTA

Molto tempo prima di girare Ferrari, ho avuto l’opportunità di camminare nelle stanze della casa di Enzo, vedere i suoi diari, conoscere le sue abitudini, meravigliarmi della carta da parati nella camera da letto in cui Laura ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, fare delle domande al loro medico, incontrare la nipote di Lina, capire il suo modo di fare e la sua modernità, sedermi sulla poltrona da barbiere di Enzo, camminare sui marciapiedi del suo quartiere e abitarci, esplorare le luccicanti parti meccaniche di un motore Lampredi V12 e le sculture dei modelli da corsa degli anni Cinquanta e, cosa più importante, interagire con il figlio di Enzo, Piero, da cui ho imparato e assorbito così tanto. Ho cercato di far rivivere le passioni e il fascino di Enzo, la sua arguzia pungente, la devastante perdita del figlio, le sfuriate teatrali, il bisogno di un rifugio emotivo, la tragedia, la monumentale scommessa su una singola gara e la lotta per la sopravvivenza: tutti elementi che sono entrati in collisione in quattro mesi del 1957.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE: Michael Mann – Moto Pictures, LLC
12233, West Olympic Blvd Suite 340
90064 – Los Angeles, United States of America
Tel. +1 3102077378
Mob. +1 9175926708
maggie@fpi.us.com

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Black Bear International
Strand Bridge House, 138-142
WC2R 1HH – London, United Kingdom
Tel. +44 2039031200
sales@blackbearpictures.com

DISTRIBUZIONE ITALIANA: Marianna Bennici – Leone Film Group S.p.A.
Via Birmania, 74/76
00144 – Roma, Italia
Tel. +39 3456558907
mb@leonefilmgroup.com
Sonia Dichter – 01 Distribution / Rai Cinema S.p.A.
Piazza Adriana, 12
00193 – Roma, Italia
Tel. +39 0633179586
soniapisana.dichter@raicinema.it

UFFICIO STAMPA: Erika Swinkels – Maxine Leonard PR
7461 Beverly Blvd, Suite 302
90036 – Los Angeles, United States of America
Tel. +1 3239302345
Mob. +1 8183314832
erica@maxineleonard.com

UFFICIO STAMPA ITALIANA: Giulia Martinez
Tel. +39 3357189949
giuliamarpress@gmail.com

 

Recensione di Catello Masullo: In quattro mesi del 1957 si è giocato il destino di uno dei marchi della eccellenza italiana più conosciuti al mondo, quello del cavallino rampante di Enzo Ferrari. Questa storia ha affascinato Michael Mann. Fascino che promana dal grande schermo ed investe con prepotenza lo spettatore. Mann utilizza al meglio la suspence sportiva, che afferra l’attenzione e non la molla più, dal primo al 130esimo minuto. I bolidi dell’epoca sono riproposti con grande maestria. Grazie anche ad effetti speciali portentosi. Mann azzecca tutti gli attori, a cominciare dal protagonista, un Adam Driver colossale (certo far interpretare un guidatore di macchine sportive prima e, poi, soprattutto, un guidatore di grande impresa ad uno che si chiama “Driver”, non può non portare alla memoria il pometto elegiaco del XIII secolo “De Paulino et Polla”, di Riccardo da Venosa, che recitava : “Conveniunt rebus nomina saepe suis” (“i nomi spesso si addicono alle cose cui appartengono”). Non mancano ironia, cultura, glamour. E le scene da antologia, come quella in cui il grande Enzo Ferrari sposta con una manata il posteriore della diva assoluta dell’epoca Lynda Christian, perché copriva lo stemma Ferrari. Mitica.

 

Valutazione sintetica: 8.5