OGNI PENSIERO VOLA, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO
Ogni pensiero vola
ITALIA 2024
Sinossi: La storia si sviluppa intorno a sei giovani, Alessandra, Melissa, Martina, Ash, Aki e Andrea, che frequentano il centro diurno dell’Asl di Roma 1, un istituto pubblico che svolge attività destinate a persone tra i 15 e i 25 anni con difficoltà sociali e disturbi psichiatrici. Attraverso interviste coinvolgenti e toccanti, il documentario offre uno sguardo intimo sulla vita di questi ragazzi, esplorando le sfide quotidiane legate alla loro salute mentale
Regia: Alice Ambrogi, Niccolò Crespi
Soggetto: Alice Ambrogi
Sceneggiatura: Alice Ambrogi, Niccolò Crespi
Fotografia: Flaminia Mereu
Montaggio: Niccolò Crespi
Durata: 64
Colore: C
NOTE
– PRESENTATO ALLA XXI ALICE NELLA CITTÀ (2024), SEZIONE ‘FUORI CONCORSO’.
RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Prezioso ritratto del disagio giovanile odierno che ce ne mostra diverse forme, in ragazzi dai 14 ai 25 anni. E ne cattura i pensieri di grande profondità e maturità (“L’assenza di informazione genera ignoranza, e l’ignoranza genera paura”, come dice uno di loro). Plastica rappresentazione della socialità tra questi ragazzi come straordinaria efficacia terapeutica, motivazionale ed esistenziale. Un film anche ricercato nel linguaggio visivo, iconografico e compositivo, e con pregevole cura delle sonorità. Sempre rispettoso ed empatico.
Curiosità: ho chiesto ad Dott. Luigi Di Cesare, che è stato l’ispiratore del film, scaturito proprio dai colloqui dello stesso con i registi Alice Ambrogi e Niccolò Crespi, e che è stato il creatore dell’unico “centro diurno” d’Italia che prende in carico giovani con disagio mentale tra i 14 e i 25 anni, nella convinzione che la attuale suddivisione tra minori di 18 anni e maggiorenni provochi gravi scompensi per tali pazienti, i quali, al compimento della maggiore età, sono costretti a passare in carico da una struttura sanitaria ad un’altra, che funziona in modo molto diverso: “Dott. Di Cesare, a proposito di disagio giovanile, alcuni ragazzi hanno rifiutato l’esame orale di maturità, avendo già i crediti per essere promossi. Una ragazza ha dichiarato: protesto perché i miei professori erano disinteressati a conoscere la vera me. Alcuni commentatori hanno detto che il futuro per questi ragazzi sarà molto peggio della meritocrazia e della competizione scolastica. Nel mondo reale del lavoro non troveranno datori di lavoro interessati a scoprire la vera sé, ci sarà una dura competizione con i loro coetanei e soprattutto con i coetanei di altri paesi, più affamati nella competizione globale. Qualcuno nelle antiche occupazioni 68ine delle scuole, in controtendenza rispetto alla lotta al nozionismo, tormentone dell’epoca, diceva ai suoi coetanei: ricordatevi che chi più sa, più vale (immediatamente subissato dai fischi, naturalmente). In una società solidale è giusto che ci si occupi dei soggetti più fragili. Ma è utile ignorare per tutti gli altri che sia necessario preparare i ragazzi alla vita reale che affronteranno quando lasceranno la scuola?”. Questa la risposta del Dott. Di Cesare: “di fronte ai ragazzi che si sono rifiutati di fare l’esame, Valditara ha detto bocciateli tutti. Altri hanno detto che era finalmente un atto rivoluzionario. Sono entrambe risposte sbagliate. La sua domanda è impegnativa. Due aspetti legati tra loro. Perché una persona sente che il livello di competizione e di richiesta è troppo elevato? La risposta è che sono ragazzi cresciuti nella modalità di compiacenza nei confronti dei loro genitori. Hanno pensato a far contenti i propri genitori. Hanno costruito un falso sé. Il vero sé non si forma in questo modo. Resta confinato nel buio della psiche. In certi momenti, come la maturità che ci confronta con la realtà della vita, siamo fragilissimi. Se non possiamo pensare che un errore non significa essere sbagliato, che una sciocchezza non significa essere sciocco, si affronta in modo diverso. Sul resto sono un po’ meno d’accordo. Non credo che la competizione esasperata sia l’unica via da percorrere. Che l’unico modo sia guadagnare di più. Ci porta alla rovina e non a qualcosa di positivo”.
PREMI ALLA 27ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL “INVENTA UN FILM”, LENOLA (LT), 2025, DIRETTORE ARTISTICO ERMETE LABBADIA, SEZIONE LUNGOMETRAGGI “ORO INVISIBILE”:
- Miglior colonna sonora: Ethan Torchio
- Premio Messaggio importante
VALUTAZIONE SINTETICA: 7
