Dva prokurora,  recensione di ROSSELLA POZZA

Dva prokurora,  recensione di ROSSELLA POZZA

credits E SINOSSI: WIKIPEDIA

 

Dva prokurora
Titolo originale Два прокурора
Lingua originale russo
Paese di produzione FranciaGermaniaPaesi BassiLettoniaRomaniaLituania
Anno 2025
Durata 118 min
Rapporto 1,33:1
Genere drammaticostorico
Regia Serhij Loznycja
Soggetto Dva prokurora di Georgij Demidov
Sceneggiatura Serhij Loznycja
Produttore Kevin Chneiweiss
Casa di produzione SBS Films, LOOKSfilm, ATOMS & VOID, White Picture, Avanpost Media, Studio Uljana Kim, The Match Factory
Distribuzione in italiano Lucky Red
Fotografia Oleg Mutu
Montaggio Danielius Kokanauskis
Musiche Christiaan Verbeek
Scenografia Jurij Grigorovič, Aldis Meinerts
Costumi Dorota Roqueplo
Trucco Marly Van De Wardt
Interpreti e personaggi
· Aleksandr Kuznecov: Aleksandr Korneev

· Aleksandr Filippenko: Stepnjak

· Anatolij BelyjAndrej Vyšinskij

 

Sinossi: Nel 1937, all’apice delle purghe staliniane, un giovane procuratore idealista, Korneev, si vede recapitare sulla scrivania una lettera che sarebbe dovuta andare bruciata come tutte quelle scritte dagli internati del sistema penale sovietico: si tratta infatti della supplica di un anziano detenuto, “Stepnjak”, un bolscevico della prima ora ed ex professore di Korneev, che lamenta l’ingiusta e dura detenzione oltre che le torture subite. Scioccato, Korneev si reca di persona a Brjansk e si persuade della bontà delle sue affermazioni, scontrandosi col muro di gomma rappresentato dal personale carcerario. Ancora convinto che si tratti di un terribile errore giudiziario e di un abuso di potere da parte di ufficiali locali del NKVD, si reca a Mosca per perorare la causa di Stepnjak al suo diretto superiore, il procuratore generale dell’URSS Vyšinskij

 

NOTE: Il film è stato presentato in anteprima il 14 maggio 2025 al 78º Festival di Cannes. Sarà distribuito in Italia dalla Lucky Red.

 

recensione di ROSSELLA POZZA:

Uno dei migliori film, forse il migliore di sempre, di Serhij Loznycja. Con notevoli raffinatezze stilistiche, come la desaturazione dei colori, fino a dare l’impressione del bianco e nero che ben racconta il grigiore di quegli ambienti e di quei tempi. Con semplici battute descrive la situazione degli sventurati protagonisti. “Questo è il vostro nuovo gruppo di lavoro. Un’altra bella compagnia. Ognuno di loro ha bisogno di 3 assistenti, uno per tenerlo in piedi, e due per muovergli le gambe!”. (L’agente di custodia al gruppo). Oppure: “Sai cosa ha risposto Radek quando gli hanno chiesto cosa facesse prima della rivoluzione? Aspettavo in galera. E cosa ha fatto dopo la rivoluzione? La galera mi aspettava!”. (Il direttore della prigione all’assistente di servizio). Un film agghiacciante e tragico, ma con la genialità del tragicomico.

 

Valutazione sintetica: 7.5/8